Nella sezione “Indirizzo Scientifico” vedi anche: Presentazione breve di Psicodramma Analitico “Mosaico”
Lo psicodramma, già nella sua versione iniziale, quella ideata da J.L Moreno, è uno strumento molto duttile, utilizzato in vari settori.
Nel livello di sostegno si stimola la comunicazione e questo permette la manifestazione spontanea e libera del problema.
Nel livello di adattamento si ha la possibilità di conoscere e valutare, attraverso l’azione, le condotte, i sintomi, le componenti nascoste della personalità, le proprie risorse e capacità. Questo favorisce lo sviluppo personale e l’adattamento psico-sociale creativo. Il “qui e ora” dell’esperienza psicodrammatica permette di riconoscere le cause del disagio, di prendere coscienza delle tendenze inadeguate e di delineare strategie atte al loro controllo. L’assunzione dei “ruoli” che sono propri dell’individuo e di altri che non sono mai stati interpretati, favorisce l’attivazione delle proprie potenzialità, l’acquisizione ed il rinforzo di condotte e difese adattive. allo stesso modo si persegue la modifica di quelle non funzionali.
Nel livello di ricostruzione l’intero impianto metodologico e il ricco sistema di tecniche concorrono a determinare una strategia adatta a favorire la maturazione della personalità del paziente. L’emergere e l’analisi dei vissuti, dei sogni, delle fantasie, dei desideri, dei simboli, delle metafore – sia relativi al presente che al passato – rende possibile il raggiungimento dell’accettazione della propria realtà e la soluzione dei conflitti.
…Lo psicodramma è stato impiegato con ogni tipo di pazienti psichiatrici (cfr. D.R. Buchanan, 1984; D.R. Buchanan, J. Dubbs-Siroka, 1980, G.P. Mazzara 1994). Inoltre è stato utilizzato con alcolisti (A. Starr, 1977; H.B. Weiner, 1966; S. Zimberg et al., 1978), tossicomani (E. Eliasoph, 1955; P.A. Olson, 1972), ciechi (T.A. Routh, 1957; K.P. Altman, 1981), sordi (L.D. Robinson, L. Clayton, 1971; D.F. Swink, 1980), pazienti terminali (H.B. Weiner, 1975). Infine con anziani (D.R. Buchanan, 1982) bambini ed adolescenti (oltre ai lavori già citati, cfr. anche P.J. Rowan, 1973). Si è sperimentata favorevolmente la sua azione all’interno di programmi di prevenzione (ad esempio, nei confronti dello stress che potrebbe essere indotto da ruoli sociali particolari). Parziali modificazioni ed aggiustamenti della tecnica hanno reso lo psicodramma applicabile anche a gruppi di pazienti quali psicotici cronici o giovani disadattati (come strumento di training per riacquistare alcuni skills sociali indispensabili). Nella conduzione di terapie di tipo behaviorista, lo psicodramma è stato impiegato all’interno di programmi di desensibilizzazione nei confronti di sintomi quali la claustrofobia o certe fobie per oggetti o situazioni specifiche. J.M. Gendron (1980) ha compilato una revisione accurata della letteratura psicodrammatica in relazione alle differenti popolazioni di utenti.