ERO FREUDIANO MA ADESSO SONO JUNGHIANO. O NO?

ERO FREUDIANO MA ADESSO SONO JUNGHIANO. O NO?

Con l’aria trionfante mi ha avvicinato un mio ex allevo per raccontarmi la sua evoluzione.
Ha tentato di nascondere di aver voluto prendere una strada diversa dalla mia.
Quindi mi ha parlato del motivo che lo aveva spinto ad evolversi: diventare junghiano. Deviare dall’impronta troppo freudiana che gli avrebbe insegnato la mia scuola e seguire le orme di chi aveva fatto qualcosa di simile agli albori della psicoanalisi.
Il figlio prediletto di Freud, Jung, aveva trovato una scusa un po’ più scientifica per dire di volersi liberare dalla troppo ingombrante figura paterna: aveva rigettato la teoria della sessualità cara al suo grande maestro.
“Stranamente” proprio quella parte di psicoanalisi che aveva creato scandalo nella borghesia cristiana del tempo, a cui Jung era più strettamente legato.
Il mio allievo, a cui per quasi quattro anni avevo sottolineato la sua marcata tendenza oppositiva, ora sembrava realizzato nel darsi un’etichetta a suo dire originale.
Non si aspettava che sorridessi soddisfatto, io più di lui.
Ho sempre perseguito la liberazione dei pazienti e degli allievi, anche accettando il dolore di distacchi a volte immaturi, paranoici e aggressivi. Immaturi per i tempi brevi dettati dal ministero alla scuola; paranoici e aggressivi per effetto del transfert a volte non ben elaborato entro quei tempi davvero troppo stretti.
“Con gli anni”, mi sono sempre detto, “capiranno. Poiché sono determinati ad esercitare questa professione, quindi ad avere la supervisione costante, arriverà un giorno in cui capiranno”.
Quanto ad essere junghiani piuttosto che freudiani, mi pare un non senso detto proprio a me.
Ho fondato Mosaico Psicologie per insegnare a prendere il buono da ogni maestro, a non fermarsi in una chiesa piuttosto che in un’altra.
Certo ho fatto delle scelte a livello teorico, ma quando qualcuno mi presenta un’evoluzione, non una tessera sia ben chiaro, sono il primo a muovere la mia curiosità scientifica per avere informazioni corrette.
Quindi basta leggere sul mio blog le informazioni circa i miei riferimenti.
Sono junghiano in quanto a pensare che ognuno nasca con una tendenza relazionale che dovrebbe essere sempre rispettata dall’ambiente.
Sono freudiano per l’idea che la pulsione riproduttiva si manifesti in tutto il suo potenziale pratico dall’adolescenza in poi, ma abbia le sue radici molto evidenti dai 3 ai 5 anni, in quella che Freud ha chiamato fase fallica.
E lo sono perché ogni giorno ho la prova della validità del suo pensiero al riguardo.
Ma potrei essere definito anche ferencziano, groddeghiamo, reichiano, loweniano, moreniano o anzieuniano e altro ancora.
Insomma, dal 1978 sono un mosaico di ricerche teorico pratiche.
Semplice.
Spero di conservare la mia curiosità, insieme alla mia voglia di assicurarmi che quello che faccio abbia un senso positivo.
Soprattutto per le persone che mi avvicinano e mi chiedono aiuto, tanto come per chi vuole formarsi accanto a me, succhiando la mia esperienza.

Alfredo Rapaggi