Esiste la prova dell’influenza dell’inconscio sull’essere umano?
Partiamo dal cognitivismo. Ritengo che se i vari Chomsky, Gibson, Neisser e gli altri psicologi cognitivisti, fossero stati dei pubblicitari, invece che dei docenti universitari a reddito fisso, con molte probabilità sarebbero falliti.
Naturalmente riconosco il valore del loro lavoro sui processi del pensiero e del linguaggio cosciente, ma non posso far notare come abbiano incredibilmente, ripeto incredibilmente, ignorato l’influenza dell’inconscio. Non posso sapere se nel segreto dei loro studi ne percepissero l’esistenza e l’importanza, credo di no, in ogni caso, non hanno detto che l’inconscio è forse l’elemento più importante del sistema psichico-mentale. Non hanno mai detto che forse sì, poteva anche essere come diceva Freud, ma che loro non erano interessati all’argomento semplicemente perché impegnati in ricerche appartenenti ad un settore diverso, per loro più interessante. (io direi più adatto alla loro personalità) No, hanno invece preteso che la psicologia facesse a meno di una componente basilare come la memoria che nasconde il materiale dinamico ingestito. L’hanno preteso da docenti universitari. Hanno passato nelle università, quindi a migliaia di futuri psicologi, l’idea che non ci sia bisogno di scavare alle radici di un psico-sintomo per guarirlo, anzi che non bisogna proprio farlo. E migliaia di psicologi , sicuramente la maggioranza, ne sono tuttora convinti e si comportano con la medesima sicumera. Ne è nata una divisione assurda , degna di due tifoserie sportive, piuttosto che di un mondo scientifico.
Il colmo di questa mancanza è che ci tocca guardare ad un mondo molto più superficiale, per spiegare a chi lo ignora quanto sia decisivo l’inconscio nel comportamento umano.
L’inconscio infatti è un elemento che i pubblicitari , si proprio loro, conoscono abbastanza da cercare di usarlo anche al limite di ciò che permettono le leggi. La legge nasce spesso per prevenire il ripetersi di danni provocati alla comunità e così è stato per questa che ha vietato l’uso di messaggi troppo veloci da essere fermati dalla coscienza.
Un buon pubblicitario sa che gli umani possono essere condizionati in due modi: un modo passa dalla coscienza, l’altro dal preconscio e dall’inconscio. La pubblicità che cerca d’influenzare il preconscio o l’inconscio l’hanno chiamata subliminale ed è stata vietata proprio perché non permette una scelta consapevole e “obbliga” il soggetto ad acquistare il prodotto che l’inconscio “sceglie” sulla base di bisogni primari che sfuggono alla selezione della coscienza.
Lo sanno loro, i pubblicitari, e prima di loro lo sapevano gli psicoanalisti, e prima lo sapeva Charcot e lo sapevano i suoi allievi. Ma se io oggi chiedo ad un giovane psicologo/a, come spesso mi capita di fare, quali sono le prove dell’influenza dell’inconscio sull’essere umano, o semplicemente per quale motivo Freud ha abbandonato l’ipnosi ed è arrivato al metodo psicoanalitico, quasi sempre ricevo come risposta un meravigliato silenzio, oppure che Freud ha smesso perché ha capito di essere un pessimo ipnotista.
Dopo 5 anni di università, facoltà di psicologia, salute!
Esiste la prova dell’influenza dell’inconscio sull’essere umano?
Partiamo dal cognitivismo. Ritengo che se i vari Chomsky, Gibson, Neisser e gli altri psicologi cognitivisti, fossero stati dei pubblicitari, invece che dei docenti universitari a reddito fisso, con molte probabilità sarebbero falliti.
Naturalmente riconosco il valore del loro lavoro sui processi del pensiero e del linguaggio cosciente, ma non posso far notare come abbiano incredibilmente, ripeto incredibilmente, ignorato l’influenza dell’inconscio. Non posso sapere se nel segreto dei loro studi ne percepissero l’esistenza e l’importanza, credo di no, in ogni caso, non hanno detto che l’inconscio è forse l’elemento più importante del sistema psichico-mentale. Non hanno mai detto che forse sì, poteva anche essere come diceva Freud, ma che loro non erano interessati all’argomento semplicemente perché impegnati in ricerche appartenenti ad un settore diverso, per loro più interessante. (io direi più adatto alla loro personalità) No, hanno invece preteso che la psicologia facesse a meno di una componente basilare come la memoria che nasconde il materiale dinamico ingestito. L’hanno preteso da docenti universitari. Hanno passato nelle università, quindi a migliaia di futuri psicologi, l’idea che non ci sia bisogno di scavare alle radici di un psico-sintomo per guarirlo, anzi che non bisogna proprio farlo. E migliaia di psicologi , sicuramente la maggioranza, ne sono tuttora convinti e si comportano con la medesima sicumera. Ne è nata una divisione assurda , degna di due tifoserie sportive, piuttosto che di un mondo scientifico.
Il colmo di questa mancanza è che ci tocca guardare ad un mondo molto più superficiale, per spiegare a chi lo ignora quanto sia decisivo l’inconscio nel comportamento umano.
L’inconscio infatti è un elemento che i pubblicitari , si proprio loro, conoscono abbastanza da cercare di usarlo anche al limite di ciò che permettono le leggi. La legge nasce spesso per prevenire il ripetersi di danni provocati alla comunità e così è stato per questa che ha vietato l’uso di messaggi troppo veloci da essere fermati dalla coscienza.
Un buon pubblicitario sa che gli umani possono essere condizionati in due modi: un modo passa dalla coscienza, l’altro dal preconscio e dall’inconscio. La pubblicità che cerca d’influenzare il preconscio o l’inconscio l’hanno chiamata subliminale ed è stata vietata proprio perché non permette una scelta consapevole e “obbliga” il soggetto ad acquistare il prodotto che l’inconscio “sceglie” sulla base di bisogni primari che sfuggono alla selezione della coscienza.
Lo sanno loro, i pubblicitari, e prima di loro lo sapevano gli psicoanalisti, e prima lo sapeva Charcot e lo sapevano i suoi allievi. Ma se io oggi chiedo ad un giovane psicologo/a, come spesso mi capita di fare, quali sono le prove dell’influenza dell’inconscio sull’essere umano, o semplicemente per quale motivo Freud ha abbandonato l’ipnosi ed è arrivato al metodo psicoanalitico, quasi sempre ricevo come risposta un meravigliato silenzio, oppure che Freud ha smesso perché ha capito di essere un pessimo ipnotista.
Dopo 5 anni di università, facoltà di psicologia, salute!
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