Psicomos deriva dai due termini greci “psyche” e “mosis” (ricerca).
Il nome però è nato dopo l’idea, dopo l’esperienza.
Prima abbiamo sentito l’esigenza di creare uno strumento che completasse, con riferimenti teorici, il lavoro sullo psicodramma analitico integrato, che gli allievi svolgono nel secondo biennio della scuola. Poi si è ricorsi alla promessa di un premio-scambio, per vincere le resistenze dei piu’, diciamo, conservatori.
Infine si è pensato al nome.
Il nome è nato in modo “democratico”, collegiale, durante un gruppo in attesa di riprendere le sessioni, cioè in quel limbo in cui le resistenze sono ancora forti ma si vorrebbe che non esistessero. Si vuol fare “qualcosa” ma non ci si butta, un pò come succede a chi vuol fare il primo bagno della stagione ma teme che l’acqua sia ancora troppo fredda; allora, o il conduttore propone un esercizio di riscaldamento, e si è autorizzati a sbuffare prima dell’impegno, oppure si trova un argomento piu’ lontano possibile dall’inconscio.
Così in questa pace mentale è nata un’idea senza nome. Subito ne abbiamo preso uno in prestito, ma non ci sembrava giusto, soprattutto perchè quello era di un’altra storia, aveva altre origini, altri obiettivi e altri contesti; poi ci siamo impegnati a trovarne uno originale, piu’ adatto alla nostra opera.
come accade spesso, arrivare ad una mera definizione di un’idea, di un concetto o di un termine ha la conseguenza di tralasciare le infinite possibilità d’espressione e applicazione che questi racchiudono.
Riuscireste a definire in maniera enciclopedica un dipinto o una sinfonia, senza rischiare di perdere di vista l’universo di emozioni che questi riescono a spalancare in noi ?
Per lo psicomos è lo stesso.
Quest’opera nasce dalla psicolomogia,cioè dall’insieme di piu’ fattori. Da un turbine di emozioni, espresse da un protagonosta nel proprio psicodramma, che si arricchiscono delle emozioni e delle condivsioni di coloro che hanno partecipato ed assistito alla stessa sessione. E’ un incontro di universi umani, dei vissuti e delle esperienze di un gruppo di persone che, insieme al protagonistra, ha condiviso quell’esperienza di ricerca interiore sulla scena, a volte cercando di difendersi altre lasciandosi prendere dalla partecipazione emotiva. E’ al tempo stesso un lavoro soggettivo e collettivo. Da un lato c’è il tentativo di riflettere sul proprio vissuto,come si fa in un percorso psicoanalitico, quando al sentire si riesce a far corrispondere l’atto razionale della presa di coscienza; dall’altro il desiderio di conferire ai temi emersi una valenza storica, inserendoli all’interno di una comunità clinica e scientifica, tramite il riferimento ad autori e teorie che hanno trattato lo stesso argomento,magari da prospettive differenti.
La psicomologia è dunque uan scienza che si costruisce con i contributi di piu’ psychè, che hanno lavorato per trovare il proprio psicodramma nello psicodramma altrui, attraverso riferimenti bibliografici, chiarimenti simbolici, precisazioni e interpretazioni.
Così, come sulla scena l’esperienza di uno, il protagonistra, diviene psicodramma grazie al gruppo, nello psicomos ci sono continui richiami alla dimensione individuale senza mai perdere il profondo senso del gruppo che lavora sui binari di una letteratura precisa.
A chi preferisce tralasciare la poetica dell’essere umano, forse basterà una definizione del termine psicomos (che, tra l’altro potremmo far derivare anche da psyche, omos e logos, quindi letteralmente studio di psiche simili, ma non è il caso da noi scelto).
E comunque, per chi l’ha vissuto, il lavoro collettivo in cui un partecipante trascrive una sessione di psicodramma e la elabora con gli altri, aggiungedovi riferimenti bibliografici, precisazioni e interpretazioni è un’esperienza sociale, artistica, culturale e affettiva unica nel suo genere.
Dott. Alfredo Rapaggi
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