obiettivi e azioni della psico-diagnosi

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obiettivi e azioni della psico-diagnosi

di Alfredo Rapaggi

Troppo poco considerata in passato, tra gli psicoanalisti, la psico-diagnosi sta finalmente trovando la sua giusta collocazione anche nella scelta del setting psicoanalitico, di gruppo o individuale. Ecco un altro spunto della riflessione tratto dall’articolo  ”I corpi nello psicodramma psicoanalitico della coppia”

 

Psicodiagnosi
Iniziamo dunque la nostra seduta con la psicodiagnosi, che per noi è un momento assolutamente importante.

Sono più di trent’anni che la rivolgiamo a tutte le persone che entrano nel nostro studio. Abbiamo iniziato come tanti, pensando che fosse prudente sapere in anticipo se una certa persona avesse una struttura caratteriale sufficientemente equilibrata per poter reggere un trattamento di tipo psicoanalitico, ma presto vi abbiamo aggiunto altri obiettivi, tra cui l’importanza determinante della tendenza naturale sulla formazione del carattere.
Oggi la utilizziamo per almeno sei scopi:

  1. per sapere se la persona ha un equilibrio sufficiente per intraprendere una psicoterapia di tipo psicoanalitico;
  2. per capire se sia più opportuno attaccare un sintomo con un trattamento breve, anziché suggerire un percorso psicoanalitico completo;
  3. per capire, nel caso di una coppia, se si riesca a portare entrambi i partner  nello psicodramma analitico di coppia, o se sia più opportuno suggerire interventi individuali, naturalmente con analisti diversi;
  4. per decidere se sia fattibile un percorso misto, dove le sessioni di psicodramma analitico di coppia hanno la funzione di monitorare ed equilibrare le rispettive posizioni nella relazione, mentre ognuno segue il percorso  più adatto, per se stesso;
  5. nel caso di percorsi personali, per scegliere il setting più efficace, tra quello individuale  e quello di gruppo, in considerazione della tendenza relazionale naturale e della distorsione avvenuta per effetto dell’adattamento all’ambiente;
  6. nel caso di psicoanalisi della coppia, se la tendenza naturale di ognuno dei due partner corrisponde a quella dell’altro, e in caso contrario, se una delle due si manifesterebbe più facilmente nel setting individuale.

Dati questi obiettivi, le nostre azioni di psicodiagnosi si possono così riassumere:

  • primo colloquio d’informazioni generali, che il paziente quasi sempre porta spontaneamente;
  • anamnesi, annotazione dei sintomi e delle motivazioni che hanno spinto il soggetto alla psicoterapia;
  • definizione della tendenza relazionale naturale, svolta con più strumenti:

v la somministrazione del test proiettivo di Rorcshach, che in questa fase vediamo soprattutto nella sua funzione d’indicatore della tendenza introversiva ed estroversiva, e di cui quindi  sottolineiamo i dettagli disturbanti rispetto a movimento e colore;

v la lettura del corpo, inteso come insieme di segnali originari e di segnali strutturatisi nel tempo, in grado di denunciare lo stato affettivo della persona ed il suo più o meno riuscito adattamento all’ambiente;

v un apposito questionario e altri indicatori che abbiamo trovato utili in molti casi;

  • storia della famiglia d’origine, possibilmente fino alla terza generazione, con particolare attenzione al carattere dei componenti il nucleo familiare, e agli avvenimenti affettivi di rilievo;
  • storia delle amicizie e degli affetti fuori dall’ambito familiare, in quello scolastico e sociale in senso più ampio, con particolare riferimento alla qualità e quantità di richieste affettive, sessuali e relazionali che sono state fatte al soggetto;
  • mappa delle distorsioni di personalità, conosciute e sconosciute al soggetto e attribuibili  all’adattamento dello stesso alle possibili richieste-forzature-manipolazioni dell’ambiente;
  • raccolta di esempi di vita attuale adatti a rinforzare la conoscenza delle possibilità che il soggetto (o la coppia) ha, di trasformare i conflitti in obiettivi lineari da raggiungere;
  • spiegazione delle modalità psicoterapeutiche possibili e dei motivi per cui se ne consiglia una in particolare;
  • condizioni economiche e tempo indicativamente previsto.

Le conoscenze che ne derivano non le utilizziamo in senso clinico, se non eccezionalmente, ma ci servono  per  i motivi spiegati nei cinque punti descritti sopra.

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