di Alfredo Rapaggi.
Nota: tratto dagli atti dei convegni organizzati dal Centro di Psicoanalisi della coppia e della Famiglia e da Mosaico Psicologie
Da qua in poi, mi sembra che il confronto più riconosciuto e più avanzato sia tra la psicoanalisi e le neuroscienze, e noi ne siamo molto interessati e contenti.
E’ un confronto che potrebbe portare ad alcune conseguenze positive, e cioè:
Augurandoci ovviamente che nell’università questo confronto sia protetto da persone illuminate.
Oggi, mentre assistiamo a questa specie di matrimonio annunciato, chiediamo con forza e ci auguriamo che entrambe, psicoanalisi e neuroscienze, si ricordino anche di quelle teorie e di quelle tecniche, che sono già state sperimentate con successo da chi la parola integrazione l’ha sempre conosciuta e sempre messa in pratica.
Ci piace pensare ad una psicologia che sia finalmente un Mosaico, in cui ogni potenzialità dell’essere umano sia integrata a tutte le altre. Un mosaico al servizio di questo piccolo grande essere vivente, rappresentato dalle donne e dagli uomini, che ha già conquistato lo spazio e che cerca disperatamente di riuscire a conquistare anche se stesso, per muoversi più serenamente in mezzo agli altri.
E a proposito di mosaici, torniamo al titolo del nostro convegno e notiamo che mette insieme quattro concetti e li riassume in quattro parole: qualcosa di complesso ma in pillole, insomma. Notiamo che ognuna di queste parole potrebbe far da titolo ad una lunga serie di altri convegni. Pensiamo a quante ricerche e pubblicazioni sono state fatte con argomento il corpo. Quante migliaia in tutto il mondo sulla psicoanalisi. Quante poi sulla coppia. E infine quante ormai anche sullo psicodramma.
Ecco, noi abbiamo tutto questo materiale a disposizione. E’ materiale ottenuto in anni di lavoro con il contributo di tutti: dei giovani colleghi che si sono succeduti a Mosaico, prima di spiccare il loro volo verso la loro libera professione; dei tanti pazienti che ci hanno dato fiducia, i quali, trattati in setting e metodi diversi, ci hanno restituito risposte differenti e preziose; degli ormai numerosi allievi della scuola di specializzazione, che possiedono spesso la curiosità tipica dell’esploratore, e infine degli esperti colleghi che hanno fatto da relatori nei precedenti nostri convegni.
Il nostro Istituto è stato impostato così: per essere ricco di presenze, di opinioni anche contrastanti, di ricerche, di distacchi e di nuove continue presenze. E poi ha un’altra caratteristica: quella di dare importanza maggiore all’esperienza rispetto alla teoria. Ovvero di decidere che le teorie hanno valore soprattutto dopo che sono state sperimentate: intanto da chi ne ha fatto un’ipotesi teorica e l’ha sufficientemente argomentata, poi da chi le ha verificate e ne ha relazionato, e infine, dopo che anche il nostro Istituto le ha accolte, studiate, sperimentate e ne ha discusso nelle supervisioni. Il lavoro d’équipe, che parte dalla scuola, si confronta con le relazioni degli esperti, e continua nella supervisione professionale e personale, ci permette di capire quale metodo sia davvero migliore di un altro, in pratica, per una data situazione e per una precisa persona.
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