ROMA
Dal classico drin drin, alla “voce” di un gattino che invita a rispondere, fino all’ultimo successo di Lady Gaga. Le suonerie dei telefonini cellulari sono oggi merce di scambio fra bambini e adolescenti, come una volta lo erano le figurine.
E anche tra gli adulti scatenano la voglia di stupire, far sorridere e distinguersi dalla massa. Addirittura, come hanno scoperto gli esperti dell’università di Lipsia, in Germania, il nostro cervello si attiva in una maniera unica e mai osservata prima quando ascolta e riconosce la suoneria del nostro telefono, quasi come se la ’vocè dell’apparecchio facesse suonare un campanello nella nostra testa.Anja Roye e il suo team, che con la loro scoperta si sono guadagnati le pagine del Journal of Neuroscience, hanno registrato le suonerie personali di 12 volontari arruolati per l’indagine scientifica. Dopodiché, le hanno riprodotte tutte, allo stesso volume e in ordine sparso, mentre veniva registrata l’attività dei neuroni dei partecipanti. Nella fase successiva, i volontari hanno dovuto guardare, come distrazione, un film muto sottotitolato mentre ascoltavano le suonerie. A seguire, è stato chiesto loro solamente di spingere un bottone ogni volta che sentivano il loro tono. Infine i soggetti hanno dovuto riconoscere le suonerie degli altri partecipanti allo studio.Dall’analisi è emerso che l’attività dei neuroni dei volontari era di gran lunga superiore quando ascoltavano la propria suoneria personale in ogni situazione. Ecco spiegato, assicurano gli autori, il motivo per cui quando il cellulare squilla, in pochi istanti ’balziamò in piedi e iniziamo a frugare nella borsa o in tasca per rispondere.
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